domenica 3 ottobre 2010

Palenque

Durante il mio viaggio in Messico, tra i molti luoghi che abbiamo visitato c’è anche il sito di Palenque nella regione del Chiapas a 150 Km da Villahermosa.
La nostra sosta in questa cittadina è stata abbastanza breve, di solo due giorni, dovevamo ancora fare molta strada, dato che il nostro obiettivo era quello di arrivare in Guatemala.
Eravamo molto stanchi dal viaggio fatto fino a questo momento, ma essendo in questa splendida città non potevamo non andar a visitare queste antiche rovine, tra le più importanti e tra le più visitate di tutto il Messico.
Palenque è sicuramente una tra le città maya più affascinanti. Anche queste rovine, come moltissime altre, sono state inghiottite dalla fitta vegetazione per quasi un millennio.
Il sito è  di dimensioni inferiori a quelle che si trovano nello Yucatan, ma sono molto belle per il loro livello artistico, per le decorazioni  e per i molti stucchi.
Sono templi molto belli e possono in qualche modo ricordare quelli che ci sono in Cambogia, mentre le camere di sepoltura, nel Tempio delle Iscrizioni possono ricordare le moschee del Medio Oriente.
La città era abitata molto tempo prima dell’era cristiana. Il suo massimo splendore lo raggiunse nel periodo tra il 600 e l’800, diventando una città potente e indipendente. Il suo dominio era molto vasto tanto  da  estendersi fino a gran parte del bacino del fiume Usumacinta.

Questo importante centro fu abbandonato nello stesso periodo in cui il Medioevo stava terminando .
Questi resti Maya furono ricoperti dalla fitta vegetazione pluviale e nel 1940 furono iniziati i lavori di restauro di queste splendide rovine, ma ancora oggi molte cose sono da fare per riportare alla luce i vari resti e tumuli soffocati dalla vegetazione e sparsi ancora nella fitta foresta.
A Palenque c’è un grande parco Nazionale che occupa 2000 ettari di foresta. Qui si possono ancora trovare giaguari, pecari, scimmie urlatrici e molti altri animali selvatici.
Purtroppo il loro futuro è estremamente a rischio: il parco è troppo piccolo per assicurare la sopravvivenza di tutti gli animali e la foresta intorno sta subendo un inesorabile e troppo celere processo di disboscamento.
L’ingresso alle rovine si trova di fronte ad una torre di ben quattro piani chiamata Il Palazzo.
Questa è una costruzione unica nella storia dell’architettura Maya e non si capisce ancora adesso quale sia stata la sua esatta funzione, ma si pensa che fosse usata come osservatorio o come posto di avvistamento.
Molto famosi sono i templi intorno al cortile principale del Palazzo, dove ci sono moltissimi esempi  di raffinatissimo stucco modellato.
Uno di quegli esempi di cui Palenque ne deve andare fiero.
Molto bella è anche la scalinata impreziosita da ornamenti e scende fino verso il cortile orientale.
I muri del Palazzo e tutti i vari pilastri che fanno da supporto,  conservano ancora le preziose pitture murali e dei mascheroni in stucco, mentre all’esterno quasi tutte le pareti sono decorati con grandi pannelli scolpiti con figure divine e di dei.
Vicino al Palazzo si innalza una piramide molto ripida che misura circa 21 metri d’altezza, coronata dal tempio più importante, il Tempio delle Iscrizioni.
All’interno di questo grande muro centrale, nella camera più grande, troviamo tre grandi lastre in pietra che sono ricoperte da 620 geroglifici tutti relativi al calendario Maya, che ora sono quasi tutti tradotti.
Ma la cosa più importante, il tesoro più prezioso contenuto all’interno della piramide,  è la tomba di Pakal, la cui camera di sepoltura è nascosta nel centro e fu scoperta molto tardi, soltanto nel 1952.
Per raggiungerla bisogna percorrere una ripida e anche angusta rampa di scale che parte dalla base della piramide e scende per ben 18 metri di profondità, il tutto ancora ad un livello inferiore della piramide stessa.
Una volta tutto il percorso era completamente ostruito da terriccio e pietre, per sgomberare tutto ciò ci vollero ben 3 anni di duro e minuzioso lavoro.
All’interno della cripta c’è il sarcofago, è davvero pesantissimo, infatti arriva fino a 5 quintali ed è scolpito e inciso in maniera fine, mentre le decorazioni illustrano la discesa agli inferi del defunto.
Questo sarcofago racchiudeva i resti completamente ricoperti di giada, lui era il più importante sovrano della città di Palenque, il re-sacerdote Pakal, vissuto tra il 603 e il 684 d.c. e salì al potere quando era giovane, il 29 Luglio 615.
Durante il suo regno Palenque diventò una città importantissima una vera e propria potenza dominante delle terre basse sudoccidentali Maya.
Tutte queste informazioni siamo riusciti a saperle solo dopo che alcuni studiosi, tra cui anche  Wolfgang Gockel hanno  decifrato le scritture di Palenque.
SI è capito che la città è stata strutturata in maniera quasi moderna, ma molto tormentata da ampie lotte di potere, vari intrighi di corte e grandi catastrofi naturali.
Molti resti che furono trovati in questo sarcofago sono custoditi a Città del Messico nel Museo Nacional de Antropologia.
La zona archeologica è attraversata da un fiumiciattolo e dall’altro lato si trovano ancora parecchi edifici più piccoli dei precedenti già descritti e molto distanziati tra di loro.
Dalla grande piramide si può raggiungere prima il Tempio del Sole, mentre sul lato nord di questo, c’è una struttura chiamata Edificio XIV, in cui possiamo vedere un raffinato e eccellente bassorilievo con un principe che riceve le varie offerte da una donna in posizione umilmente genuflessa.
Dietro a tutto ciò possiamo trovare il Tempio della Croce e verso sud c’è il Tempio della Croce fogliata, mentre il Tempio del Giaguaro lo troviamo sul fianco della collina a circa 500 metri sempre verso sud, seguendo il fiumiciattolo, anche se questo tempio è  immerso nella giungla.
Da qui c’è anche un sentiero in cui si può scendere lungo il torrente fino ai templi , verso il gruppo del Nord, dove c’è anche il Cortile del gioco della palla.
Qui c’è anche un piccolo museo, dove sono custodite varie maschere in stucco e svariate sculture, tutte recuperate tra queste rovine.
Se desideriamo visitare Palenque, possiamo dormire in uno dei molti alberghi che ci sono nella zona.
Li possiamo trovare già a 4 Km da queste splendide rovine. Ce ne sono per tutte le tasche, dagli alberghi di lusso ai bungalow con i tetti di paglia o in legno.
Un altro sito  non troppo distante da Palenque, è Agua Azul, un luogo davvero molto affascinante e famoso proprio per le sue acque azzurre, limpide e le sue ampie cascate. Se avete tempo vi consiglio davvero di andarlo a visitare e trovo sia anche un luogo molto rilassante.
Palenque si può raggiungere sia in aereo, fino a San Cristobal de las Casas, in treno con la linea Coatzacoalcos – Mérida, oppure come abbiamo fatto noi con gli autobus pubblici di linea.





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