domenica 3 ottobre 2010

Orto Botanico

Oggi vi voglio parlare di un grande parco che è nella mia città, Il Parco del Valentino, a Torino.
Non è il più grande della città, perché il suo primato spetta al Parco della Pellerina, ma sicuramente è il più bello.

Il parco è chiamato così proprio perché le reliquie del Santo del ‘200 erano contenute in una chiesetta adiacente al Parco, successivamente questa chiesetta è andata distrutta e le reliquie sono state trasferite nella chiesa di S.Vito, che è nella collina vicina.

Questo grande parco è situato quasi nel centro della città, adiacente al Po. E' molto semplice da raggiungere, infatti dalla famosa Piazza Vittorio, si può anche andare a piedi, si superano i Murazzi del Po, e subito dopo vedremo un grande parco… quello è il Valentino.

Il parco è molto importante anche a livello nazionale, infatti è unico del nel suo genere, ospita alcuni edifici di pregio e grandi opere, tra cui il Castello, il Borgo Medioevale, Torino Esposizioni, la società di scherma di Torino. situata all’interno di Villa Glicini, per ultimo vi è anche il Giardino Roccioso e l’Orto Botanico, di cui vi parlerò ora.

I miei ricordi relativi a questo parco partono proprio dalla mia fanciullezza, questo perché quando ero piccolina, io abitavo abbastanza vicino e i miei genitori mi portavano sempre, i questo parco infatti in settimana è frequentato soprattutto dai residenti della zona, mentre il fine settimana troveremo soprattutto i residenti delle zone vicine. Nel week end è davvero un luogo dove si rifugiano molti torinesi e non.

Il fiume Po divide il parco del Valentino con il suo orto botanico dalla ricca collina.

Una visita in questo parco vi porterà sicuramente all’orto Botanico, che dal 1983 fu trasformato in sede del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università di Torino, uno dei principali centri di studio sulla botanica.

Un luogo dove possiamo trovare varie collezioni di piante vive, molto antiche, alcune risalgono anche al 1560. In questo modo si è potuto studiare il loro evolversi nel tempo, ma la fondazione dell'Orto Botanico risale al 1729 con un Decreto emanato da Vittorio Amedeo II, ed è una di quelle poche cose che sono rimaste quasi immutate nel tempo.

Attualmente le specie ospitate nei vari settori dell'Orto sono circa 6000, e la sua estensione è di 30.000 mq.
La storia delle piante che qui sono studiate si trovano nei 65 volumi dell’Iconografia Taurinensis, e comprende ben 7640 tavole acquerellate tra gli anni 1700 e 1800, questo è uno di quei motivi per cui questo Orto Botanico ha un’importanza internazionale.

Qui c’è anche una Biblioteca molto ricca, contenente oltre 50.000 volumi, tra cui le tesi di Biologia e Biotecnologia dei funghi presenti in Italia.

Alla nascita di questo orto venivano coltivate piante officinali e medicinali, studiatie in medicina.
Qui possiamo vedere quattro grandi serre dotate di acclimatizzazione, una accoglie le piante con micorrize, una simbiosi tra funghi e radici, mentre altre due sono suddivise tra la zona Tropicale e quella Africana con le piante succulente.

Le piante succulente, dal nome così particolare non sono altro che quelle più richieste come piante ornamentali, le famose piantine grasse che molti di noi abbiamo in casa.
Questa serra è stata realizzata nel 2007, e al suo interno possiamo trovare ambientazioni con scenografie particolari delle foresta equatoriali.

Molte di queste specie sono abbinate a una particolare formazione rocciosa, molto somigliante al loro habitat naturale, con rocce e sassi delle relative aree in cui queste nascono e vivono.
Molto belli e grandi le famiglie di cactus e di agave.

L’orto aderisce al Botanic Garden Conservation International che è inserito in un programma di mantenimento della biodiversità delle varie specie attualmente in estinzione.

Quando entreremo per visitarle, il profumo delicato e fresco dei fiori ci inonda e verremo dolcemente travolti da queste splendide profumazioni.

Al suo interno troveremo moltissime piante, alcune molto ricercate, provenienti da zone lontane. Vi è anche una zona dedicata esclusivamente alle piante officinali, qui molto studiate sono le varietà di mentha piemontese.

Tra le particolarità è che possiamo vedere la stessa specie di fiori sia nella versione maschile che in quella femminile, in modo da poterne ammirare la loro diversità, sia nei colori che nelle varie forme dei loro fiori.
Qui c’è anche un boschetto, nato pensate un po’ nel 1830, dove possiamo visitare una la zona dedicata alla Pianura Padana, grande importanza hanno l’Abete bianco, l’Abete rosso e il Faggio, ma troveremo anche molte specie esotiche citate anche nelle Sacre scritture.


Nel boschetto vi è anche un piccolo stagno.

L’erbario contiene 700.000 esemplari ed è il più importante d’Italia, dopo quello di Firenze.
Molto belle le aiuole, che sono suddivise in famiglie, importanti sono le Peoniaceae e delle Ranunculaceae, ogni anno tutte queste aiuole vengono raggruppate in maniera sempre diversa.
Alcune di queste aiole qui presenti sopportano anche molti gradi sotto zero, il problema qui è solo l’umidà che crea alcune muffe.

E’ un luogo molto antico, infatti fu fondato nel 1729 e già nel 1820 vi erano già sia l’edificio con l’aranciero, che la serra calda e l’erbario.

Ma ci sono anche alcune collezioni di piante vive, che risalgono anche al 1560.
Da circa una decina d’anni qui c’è anche un percorso creato apposta per ipovedenti e non vedenti, integrato con cartelli e vari disegni , ovviamente tutte le scritte sono in Braille.

Se si vuole, all’ingresso si può richiedere una visita guidata, ma solo nei giorni di sabato, domenica e nelle giornate festive.

Io vi consiglio di visitarlo nel periodo primaverile o estivo, secondo me questo è il periodo migliore, perché i fiori sono già sbocciati, e in questo modo possiamo ammirare quanto di più bello questo orto ci può offrire, ma riusciamo anche ad assaporare i dolci profumi dei suoi fiori.

Un luogo che merita di essere visitato, in quanto riesce a soddisfare il nostro olfatto, la nostra vista e anche il nostro cuore, un animo gentile non può non amare i fiori e le piante.

Il costo del biglietto d’ingresso è di 3,00 € a persona.


L’orto Botanico è in Viale P.A. Mattioli 25 – Torino

tel. 011 / 0116705985
fax 011 / 6707459

1 commento:

  1. Ciao Barbara....
    un passaggio tra le tue pagine....
    Con infinita simpatia... Loris....

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