giovedì 6 gennaio 2011

Wat Arun

Un altro importante tempio della bellissima Bangkok è sicuramente Wat Arun, chiamato anche Tempio di Dawn o Tempio dell’Alba. Il suo nome proviene da Aruna, il dio indiano dell’alba, risale al XVII secolo  e si trova sul fiume Chao Phraya.
Questo è uno dei tre templi principali di Bangkok con Wat Phra Kaew e Wat Pho.
Questo è tra i più fotografati di tutta Bangkok,  sicuramente è anche quello più pubblicizzato nelle cartoline e nei depliant delle agenzie di viaggio, anche perché si può vederlo già  da lontano grazie all’alta guglia istriata, chiamata prang,  un miscuglio di stile Khmer e thai.
Un tempio che non è molto grande, se paragonato ad altri di Bangkok,  tra l’altro è anche uno dei più turistici e forse anche un po’ inflazionato,  ma rimane sempre un luogo molto importante, un monumento molto particolare che merita una visita.
Il prang principale, il più grande, simboleggia il Monte Meru, dimora degli Dei, mentre i quattro prangs più piccoli, simboleggiano i quattro venti.
All’interno dei quattro prangs più piccoli ci sono delle immagini del Buddha che rappresentano la nascita, la meditazione, la predicazione e l’illuminazione del Buddha.
Intorno alla base dei 5 prangs ci sono delle figure di animali e antichi soldati cinesi, mentre sopra la prima terrazza troviamo quattro statue di Indra, il dio Indù mentre cavalca l’elefante mitologico Erawan.
Il tempio è molto antico, infatti risale al periodo Ayuthaya. Il re Taksin a quell’epoca  fece costruire un palazzo reale,  e un tempio , Wat Arun,  qui fu anche custodito  il famoso Buddha di Smeraldo, rendendo questo luogo molto famoso e venerato, ma nel 1784 fu spostato a Wat Phra Kaew.
La costruzione di questi prangs iniziò nel secolo XIX, nel regno di Rama II, ma fu terminato solo da Rama III.
Le misure esatte di questo alto prang, non si sanno,  le fonti della Thailandia indicano 194 mt, mentre molte altre la citano come alta 80 – 85 mt.
Intorno ci sono altri quattro prangs più piccoli, e tutti sono decorati con tantissimi cocci cinesi e con piastrelle in ceramica smaltata, porcellana, ma anche molte conchiglie, tutto questo materiale erano usato come zavorre portate dalle molte imbarcazioni che partivano dalla Cina per raggiungere Bangkok. In questo periodo era solito vedere decorazioni simili, proprio perché le porcellane arrivate fino a qui erano molte, questo è lo stile chiamato Ratanakosin.
A quell’epoca si doveva usare tutto ciò che era possibile, si recuperava tutto, anche i cocci per le zavorre delle navi.
Sul lato di fronte al fiume ci sono sei sale tutte in stile cinese, fatte in granito verde con dei ponti levatoi.
Consiglio anche di entrare per una visita all’interno del bot, qui c’è un’immagine del Buddha Niramitir. Si dice che questa statua fu disegnata proprio da Re Rama  II nel XIX sec, mentre le pitture sui muri appartengono al regno di Rama V, molto bella è la figura del principe Siddharta, che possiamo vedere dipinta.
Le ceneri di Rama II, sono conservate proprio sotto la statua principale del Buddha.
Gli interni delle guglie e del prang sono  tutte decorate e colorate con svariati colori.
Dietro ai prang c’è il bot vero e proprio, è molto bello e la parte interna è decorata come i prang, cioè con pezzetti di porcellana smaltata coloratissima. Tutto intorno c’è un  giardino molto  ben curato.
Un tempio che è avanti con i tempi, infatti fu il primo che nel 2005, ordinò il primo monaco occidentale.
All’ingresso ci sono due grandi guardiani del tempio,  e rappresentano delle figure del Ramayana, uno di color bianco e l’altro di color verde. Sono davvero impressionanti, e in qualche modo possono ricordare quelli che ci sono al Wat Phra Kaew.
Se si vuole si può anche salire per una parte sul prangs principale.
Qui ci sono 3 livelli, che si possono raggiungere, ma attualmente si può salire solo fino al primo.
La scala è ripidissima e molto stretta, assomiglia molto a  come quelli che ci sono  in Cambogia, fa quasi paura. Non tanto nel salire, ma il problema si presenterà nello scendere, ed è meglio non guardare in basso, io l’ho fatto, ma che paura che ho avuto, lo ricordo ancora molto bene.
Consiglio di mettersi un paio di scarpe comode, se abbiamo i lacci facciamo attenzione che questi siano ben legati, e  vestiamoci in modo adeguato. In ogni caso una volta che saremo in cima la visione di del fiume Chao Phraya e della città intorno è spettacolare.
Il momento migliore per visitare questo tempio e per fare le più belle foto di Wat Arun, è alla sera, quando c’è il tramonto, tra le ore 6 e le ore 7. Solo in questo momento è possibile vedere il cielo con le varie sfumature di rosso, mentre il sole  tramonta lentamente dietro al tempio, uno spettacolo davvero molto bello.
Se si vuole sul lato opposto del fiume  Chao Phraya,  di fronte Wat Arun, ci sono dei comodi e buoni ristoranti, in modo da ammirare questo spettacolo seduti comodamente al tavolo, anche questo è molto bello e rilassante.
Consiglio, se potete di fare una crociera sul fiume di sera, dopo il tramonto quando è tutto illuminato, un vero spettacolo di luci e suoni davvero sorprendente.
Quando ci recheremo verso l’uscita, bisogna fare un viale dove ai suoi lati ci sono molte bancarelle con i classici souvenir del luogo, moltissime le statuette del Buddha e varie le sue effigi.
Per arrivare al Wat Arun, bisogna attraversare il Chao Phraya, la partenza del molo è a Tha  Tien che è a sud ovest del Grand Palace o Wat Phra Kaew. I traghetti express, partono ogni 10 minuti circa.
Se si vuole prendere l’autobus, si arriverà con il nr 1, 25, 44, 47, 62 e 91, tutti fermano in strada Maharat.
Quasi tutte le escursioni sui canali navigabili fermano anche in questo tempio .
Wat Arun è aperto tutti i giorni dalle 8,30 alle 5,30.
Il costo del biglietto d’ingresso è, come sempre irrisorio, circa 20 bath, mentre il prezzo del battello è di circa 4  bath.

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