mercoledì 22 settembre 2010

.. Il Mausoleo di Ho Chi Minh.... Il Tempio del Comunismo.....

Il Mausoleo di Ho Chi Minh è una delle tante attrazioni artistico culturali di Hanoi, capitale del Vietnam,  così quella mattina, dopo aver fatto una abbondante colazione decidiamo di andar a visitare il complesso di Ho Chi Minh.

Noi, come al solito ci siamo arrivati a piedi perché riteniamo che così si vedano molte più cose, si entra nel vivo della città, anche se è indubbiamente più faticoso.
Apro una parentesi, il traffico in tutto il Vietnam e maggiormente nelle grosse città: un caos totale rispetto ai nostri canoni.
Mi spiego meglio: il pedone non è rispettato, motorini a centinaia, passano ovunque, in contromano, senza rispettare i semafori, sui marciapiedi.
Il pedone quando attraversa la strada rischia di venir investito, perché deve scansare i motorini, i quali suonano in continuazione. Dopo una giornata così il mal di testa è assicurato.
Le strisce pedonali esistono, ma non contano assolutamente nulla, nessuno si ferma, anzi se non ti sposti ti vengono addosso, infatti a me è venuta addosso una bici che arrivava in senso contrario e a mio marito un motorino, e loro ovviamente credono anche di avere ragione.
Anche camminare sul marciapiede non è una cosa semplice perché loro per prassi parcheggiano i motorini, e quando c’è spazio a sufficienza, oltre a passare anche sulla strada, i motorini viaggiano direttamente sul marciapiede.
Insomma, il pedone non ha nessun valore, anzi se potessero lo avrebbero già annientato, nel vero senso della parola.
Notare inoltre l’uso dei motorini: solitamente sono in 4 o 5 persone sopra,bimbi compresi e trasportano anche le  merci,  dai frigoriferi a casse d’acqua o animali vivi.  Solitamente il guidatore e il passeggero hanno un caschetto in testa, mentre i bambini quasi mai. Quando invece i motorini sono parcheggiati riescono ad usarlo come giaciglio per dormire,  tanto loro sono piccolini e magri, quindi ci stanno e sembrava che fossero anche comodi.
Tornando al mausoleo, dopo un’ora di cammino in questo caos, arriviamo nei pressi di un’area molto vasta: piazza Ba Dinh.
Il mausoleo è al centro, e qui Ho Chi Minh il 02 settembre 1945 lesse la dichiarazione d’indipendenza dando inizio alla Repubblica Democratica del Vietnam.
Tutta la zona è tirata a lucido ed è presidiata, proprio l’opposto di ciò che si trova nelle altre parti della città e in tutta l’intera nazione.
La struttura è un monumentale edificio alto circa 22 metri, con una lunghezza di circa 42 metri, costruito utilizzando del granito grigio e marmo, sulla facciata si legge chiaramente la scritta  Ch tch H Chí Minh”   che significa “Presidente Ho Chi Minh” .
Di fronte a questa costruzione c’è un’alta asta portabandiera che misura ben 25 metri dove sventola la bandiera rossa con la classica stella gialla.
L’architettura è  ispirata al mausoleo  di Lenin e Stalin che si trovano a Mosca, hanno solo aggiunto alcuni elementi che fanno parte dell’arte e della cultura vietnamita.
Il mausoleo è interamente dedicato al leader più amato e il più venerato di tutto il Vietnam : Ho Chi Minh, chiamato amichevolmente anche zio Ho, che è stato colui che ha liberato il popolo vietnamita  dal colonialismo.
Il tetto e il peristilio dovrebbero evocare una sala comune tradizionale o un fiore di loto, ma io non sono riuscita a immaginarmi nulla di tutto ciò,  mi sembrava un cubicolo di cemento con l’aggiunta di colonne, lo splendido fiore di loto proprio non sono riuscita a vederlo, anche mettendo tutta la mia fantasia.
Qui nelle viscere dell’edificio ci sono le sue spoglie e il suo corpo è stato imbalsamato. Lo spettacolo sinceramente lo giudico anche abbastanza macabro, infatti possiamo vedere il suo corpo  in una bara di vetro poco illuminata con i capelli striati di bianco e vestito in uniforme, il tutto molto militaresco.
All’interno della costruzione i colori predominanti sono il grigio, il nero e il rosso.
Ogni anno la salma viene mandata in Russia per tre mesi  da settembre a dicembre per le dovute “manutenzioni” e il mausoleo in questo periodo rimane chiuso.
All’interno del mausoleo non è possibile scattare fotografie, i visitatori devono lasciare le borse, gli zainetti, i cellulari in un bancone che è posto poco dopo l’entrata, e così abbiamo dovuto fare anche noi.
In questo mausoleo di sono alcune regole che bisogna seguire in maniera molto rigida, infatti non si possono indossare pantaloni corti, canottiere o simili, praticamente non si può entrare  con le spalle scoperte, all’interno del mausoleo non si può introdurre nulla, ma dobbiamo lasciare tutto all’ingresso. Bisogna inoltre mantenere sempre un atteggiamento composto, non si può né ridere, né parlare, è vietato tenere le mani in tasca e bisogna togliersi il cappello, vi basta tutto ciò?
Il luogo è frequentato soprattutto dai vietnamiti che vengono qui in un vero e proprio pellegrinaggio, portando con se anche dei fiori da donare. La fila è  a due a due, sempre abbastanza
 lunga e solitamente raggiunge un centinaio di metri fino all’ingresso dello stesso, qui tutti sono in estremo silenzio e soprattutto nessuno ride.
Vicino al mausoleo c’è anche una postazione dove ci sono in fila una decina di rubinetti dove poter dissetarsi nelle lunghe file sotto il sole cocente, ci sono anche i  bicchieri di plastica, non quelli usa e getta che conosciamo noi, quelli non c’erano, praticamente si beve, si sciacqua e lo si lascia lì, a disposizione delle altre persone che vogliono dissetarsi, io non ho bevuto anche perché mi porto sempre la bottiglietta d’acqua.
 
Rubinetto di acqua potabile
L’ atteggiamento  dei visitatori vietnamiti è quello di profondo rispetto e ammirazione, io non ho mai visto un atteggiamento simile in nessun altro luogo al mondo,  senza contare che la scuola non fa altro che idealizzare ancora adesso l’ideologia comunista, in modo da enfatizzare le sue imprese e i suoi successi.
Tutto intorno e all’interno del mausoleo ci sono moltissime guardie con le loro candide e perfette uniformi bianche mentre al suo interno le guardie sono sistemate a cinque passi di distanza l’una dall’altra.
Il mausoleo è stato costruito contrariamente al volere di Ho Chi Minh, che voleva essere cremato e aveva scelto lui stesso questo tipo di sepoltura, proprio perché lo riteneva più igienico.
Però il suo successore non volle rispettare le sue volontà, costruendo e imbalsamando il suo corpo.

Guardia in uniforme bianca
I lavori per la costruzione del mausoleo sono iniziati il 2 settembre 1973 e sono terminati il 29 agosto 1975, mentre le materie prime sono state fatte arrivare da tutto il Vietnam.
 Il mausoleo è aperto dal martedì al giovedì dalle ore 8 alle ore 11, l’ultimo ingresso solitamente è intorno alle ore 10.15.
Intorno al mausoleo possiamo vedere moltissime guardie, tutte in perfetta e linda uniforme  bianca. Le guardie sono sempre attente e controllano tutto ciò che succede intorno.
Pensate che passando sul retro del mausoleo, ho visto una turista giapponese  che si era seduta su uno scalino di un viale all’aperto per scattare una fotografia, subito la guardia l’ha richiamata con il suo fischietto, facendo segno di alzarsi, tutto ciò non era rispettoso nei confronti del venerato zio Ho.
All’interno del vasto complesso oltre all’importante Mausoleo, c’è anche il Museo di Ho Chi Minh (anche qui è proibito entrare con la macchina fotografica e con lo zainetto), qui ci sono numerose fotografie e numerosi oggetti appartenuti a Ho Chi Minh e altri che ricordano la sua vita.
Questo museo lo riconoscerete subito perché è un grande edificio in stile sovietico, dove c’è una grande bandiera con il classico simbolo della falce e del martello.  
Oltre a tutto ciò c’è anche sia la famosa Pagoda su una sola colonna, chiamata anche Chua Mot Cot, un piccolo tempio buddista dove regolarmente si svolgono le cerimonie e si recitano le preghiere che la palafitta di Ho Chi Minh  dove visse per alcuni periodi tra il 1958 e il 1969.  Questa è un’abitazione simile a quelle che si trovano nella campagna vietnamita ed è rimasta esattamente come lui l’ha lasciata. Per ultimo c’è il Palazzo Presidenziale, costruito nel 1906 nel classico stile coloniale in color ocra. Questa costruzione un tempo era  la residenza del governatore generale dell’Indocina, oggi invece viene usata per i ricevimenti ufficiali.
Quando il cancello è chiuso non ci si può neppure avvicinare per scattare una fotografia, non te lo permettono, ti fischiano subito con il fischietto e ti fanno subito allontanare, come è successo a me, chissà poi quali paure anno.
Il luogo è  degno di nota e a mio parere anche curioso, soprattutto per noi occidentali che non abbiamo conosciuto il comunismo così da vicino.
Alla vista di tutto ciò e del comportamento attuale che hanno i vietnamiti, una domanda mi sorge spontanea: ma Ho Chi Minh sarebbe contento del Vietnam che è divenuto ora?

2 commenti:

  1. Eccoti... Ti ho trovata... I tuoi racconti sono sempre fantastici... Le foto, poi, aggiungono anocor più magia!!!

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  2. Credo che ne sarebbe stato contento Ho Chi Minh!

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